Forum54: Riforma sociale - Misure per famiglie e aziende
Il FORUM 54 Donne Elettrici, visti i contenuti della proposta del Consiglio di Stato in merito alla Riforma sociale-Misure per famiglie e aziende, e preso atto dei numerosi Atti Parlamentari pendenti a cui si prefigge di dare risposta, ritiene che la Riforma sociale sia nel complesso sostanzialmente coerente con gli obiettivi dell’Agenda Politica del Forum 54 Donne Elettrici, in particolare per quanto concerne i seguenti tre punti:
6 – Famiglia e lavoro: riconciliare è possibile: Incentivi per le aziende ad accordare i tempi parziali a uomini e donne.
7 – Potenziamento delle strutture di accoglienza per l’infanzia: Migliorare le condizioni quadro per la conciliazione famiglia – lavoro tramite le strutture di accoglienza per l’infanzia.
8 – Migliore equilibrio nelle misure di sostegno alle famiglie: Mantenere gli strumenti di sostegno alle famiglie (la Legge sugli assegni di famiglia) rivedendone i meccanismi per agevolare il reinserimento lavorativo delle donne.
Entrando nel merito di ciascuna misura, tuttavia, il Forum 54 Donne Elettrici non condivide nell’Assegno Parentale la logica espressa dal Consiglio di Stato di: Favorire l’adozione di scelte individuali rispetto agli impegni genitoriali e a quelli professionali.
Non ci è chiaro come un assegno di 3'500 franchi al compimento degli 8 mesi del bambino, quindi ben oltre la conclusione del congedo maternità retribuito e in assenza di congedo paternità o parentale disciplinati dalla legge, possa contribuire ad ampliare la gamma di scelte a disposizione dei genitori; al contrario, vi è motivo di credere che, a quel punto, le scelte siano già state fatte senza possibilità di discostarsi dal modello tradizionale (mamma a casa o a tempo parziale, papà a tempo pieno). Né l’importo dell’assegno, considerando il costo degli asili nido all’attuale livello dei finanziamenti pubblici delle strutture di accoglienza, può essere considerato tale da incidere sulle scelte, in modo strutturale e nella direzione auspicata.
La misura non ci sembra pertanto convincente rispetto al punto 8 dell’Agenda Politica, nella parte relativa all’agevolazione del reinserimento lavorativo delle donne dopo la maternità. In quest’ottica, il Forum 54 Donne Elettrici valuterebbe con favore un emendamento che vada sì nella direzione del sostegno alle famiglia, ma restando nell’ottica di conciliazione lavoro famiglia: per es. l’allungamento del congedo maternità, oppure l’introduzione di un congedo paternità o parentale, oppure l’aumento del finanziamento pubblico alle strutture di accoglienza.
Detto questo, ribadiamo che il Forum 54 Donne Elettrici valuta con favore le misure nel complesso e ne auspica l’approvazione in Parlamento.
Ricordiamo che un terzo dei e delle parlamentari eletti/e in Granco Consiglio è firmataria dell'Agenda Politica del Forum 54 Donne Elettrici.
Vi ringraziamo per l’attenzione e vi salutiamo molto cordialmente.
Forum 54 Donne Elettrici
Riferimenti:
www3.ti.ch/CAN/cartellastampa/pdf-cartella-stampa-185900896544.pdf
Il Quotidiano 06.10.2017 - Il LAC senza donne non piace
FAFTPlus accoglie con soddisfazione i commenti del Capo Dicastero Cultura, Sport ed Eventi, Roberto Badaracco, che, tra l’altro, ha dichiarato a “Il Quotidiano” che il discorso non è chiuso: un posto nel Direttivo del LAC è ancora libero, nè si possono escludere dei cambi nella composizione nei prossimi anni.
GdP 04.10.2017 - Consiglio direttivo LAC completamente al maschile
In data 04.10.2017 IlGiornale del Popolo aveva scritto delle nomine completate per il Consiglio direttivo del LAC.
Consiglio direttivo del LAC: una faccenda solo maschile
Comunicato stampa del 05.10.2017 e rassegna stampa
Negli scorsi giorni il Consiglio direttivo del LAC ha nominato ulteriori tre membri che si aggiungono ai cinque già designati. Superando il numero minimo di sette membri, l'ente autonomo del centro culturale luganese può iniziare a operare. Peccato che su otto membri con profili e background diversi non ci sia neppure una donna, per di più in un ambito dove le professioniste non mancano. Ma questo fatto non sembra inquietare nessuno, né i politici, né i mass media. FAFTPlus trova invece questo aspetto sconcertante ed esprime tutta la sua indignazione.
La leggenda racconta che è difficile trovare profili femminili per posizioni dirigenziali e apicali in campo tecnologico e scientifico, ma non pensavamo che questa storiella potesse essere adoperata anche in ambito culturale, dove le donne con curriculum ed esperienza d'eccellenza abbondano, sia nella Svizzera italiana, sia oltre Gottardo. Se poi si voleva il "respiro europeo", come è stato scritto, la scelta sarebbe diventata imbarazzante sia dal punto di vista quantitativo, sia da quello qualitativo.
Ma quello che è sconcertante è che nessuno abbia sollevato la questione, né i politici, né gli osservatori politici. La nomina del consiglio direttivo del LAC, lo sappiamo, non è stata cosa facile, ma per riprendere l'incipit dell'articolo apparso sul Corriere del Ticino di oggi "dopo due anni di discussioni, quattro sedute di Consiglio comunale, due ricorsi, una decisione del Governo, tre riunioni interpartitiche" ci lascia di stucco che nessuno abbia pensato all'opportunità e anche all'utilità di una rappresentanza femminile in questo ente che decide l'azione di un centro con grandi ambizioni nel panorama culturale nazionale internazionale. Non è solo una questione di rispetto della rappresentanza di genere, ma è anche una questione di sostanza in un campo come quello culturale dove la diversità, declinata nelle sue mille forme e dunque anche quella di genere, è fonte di ricchezza ed è un antidoto contro l'omologazione.
Il tutto diventa ancora più assurdo quando si è potuto leggere che si è voluto "completare il Consiglio assorbendo un ventaglio di competenze variegato".
Noi ci chiediamo: in questo "ventaglio di competenze variegato" non era possibile trovare dei profili femminili? Chi ha deciso? Perché nessuno trova scandaloso designare un consiglio direttivo solo maschile quando la discussione sulla presenza delle donne nei CdA è un tema ricorrente? Perché nessuno pensa che sia antistorico, nel 2017, con molte professioniste formate e qualificate, proporre un consiglio direttivo senza donne? Ma soprattutto perché nessuno pensa che sia una grande perdita e una clamorosa opportunità mancata privarsi delle donne in un consesso decisionale? Non perché le donne siano per forza migliori, ma perché sono diverse, spesso portano un altro sguardo sulle cose, il loro ragionamento a volte parte da un altro punto o arriva ad altre conclusioni, le loro argomentazioni magari possono far scaturire altre soluzioni. Non è detto che capiti sempre, ma capita. E tutti noi sappiamo che una buona decisione è quella che scaturisce da più teste e da più cuori. Perché privarsene?
Molte domande, qualcuno ci sa dare delle risposte?
Rassegna stampa del 05.10.2017:
Rassegna stampa del 06.10.2017:
Giornale del Popolo

La Regione 6 ottobre 2017
Gdp 02.10.2017 - Sessant'anni di impegno per i diritti delle donne
Gdp 02.10.2017 di Martina Salvini - Sessant'anni di impegno per i diritti delle donne
Con la Presidente uscente Chiara Simoneschi Cortesi ripercorriamo le tappe di questo cammino e gli obiettivi futuri.
FAFTPlus 60 anni!
FAFTPlus – 60 anni!
Festeggiare insieme a care amiche e cari amici i primi 60 anni è stato davvero emozionante. Ecco alcuni scatti di sabato 30 settembre 2017 a Stabio al Ristorante Montalbano.
I sorrisi erano più di 80, l’ospite più piccolo solo 8 settimane, la più matura oltre 90 anni e per la maggior parte della sua vita non ha potuto votare. Potete appassionarvi ai nostri nuovi progetti, alle consolidate attività (20 anni di consultorio!) e farvi un’idea, in generale, dell’impegno per le questioni femminili. Frattanto un antipasto di quella che é stata una magnifica cena, che aiuta anche a digerire qualche boccone amaro… ancora tanto cammino sulla strada della parità, perché noi donne siamo diverse, certo, ma vogliamo pari diritti.
Dalla parte delle donne - AZIONE 4.09.2017
"Sessant’anni e sentirli. In primis perché sono tanti, memoria di molte battaglie fatte, memoria di conquiste sudate in tempi diversi e ben più ostili in cui le donne si sono rimboccate le maniche per conquistare i loro diritti. Più di mezzo secolo da festeggiare non soltanto in onore della storia già scritta ma in virtù di quella ancora da scrivere. Non bastano, infatti, le singole vittorie a determinare la parità tra i sessi, occorre un impegno puntuale e costante affinché determinati principi si traducano nel concreto della vita quotidiana. Se oggi in Svizzera, in particolare in Ticino, la parità tra uomini e donne fosse un dato di fatto assodato, temi come la conciliabilità, il congedo paternità, il congedo parentale, la disparità salariale, le quote rose nei cda e la sottorappresentazione delle donne in politica e nei media, non sarebbero più all’ordine del giorno. Ma lo sono, eccome se lo sono. E proprio da qui, da questa consapevolezza, abbiamo l’obbligo di partire per ricordare il percorso iniziato il 28 aprile del 1957 dalle donne fondatrici della Federazione Ticinese delle Società Femminili." (...)
AZIONE del 4.09.2017 - articolo di Natascha Fioretti
FAFTplus compie 60 anni
FAFTPlus – 60 anni dalla parte delle donne
La Federazione associazioni femminili ticinesi (FAFT) festeggia quest'anno il 60esimo dalla sua fondazione. Nasce infatti a Lugano il 28 aprile 1957 con il nome di Federazione Ticinese delle Società Femminili per raggruppare associazioni femminili e donne attive in diversi ambiti al fine di rivendicare il suffragio universale in Svizzera. Prima presidente fino al 1973 fu Maria Luisa Albrizzi che si impegnò proprio per l'ottenimento dei diritti politici femminili e fondò anche il Gruppo donne PPD. Dopo di lei diverse donne famose si sono avvicendate alla presidenza della FAFT e hanno condotto importanti battaglie sulla via della parità. Fra queste, il riconoscimento nella Costituzione federale della parità degli uomini e delle donne, con l'introduzione di un articolo ad hoc, accettato in votazione popolare il 14 giugno 1981.
Grande l'impegno della FAFTPlus anche per la creazione nel 1997 del Consultorio giuridico Donna&lavoro che da vent'anni offre consulenza e assistenza legale su problematiche riguardanti il lavoro. Oggi come in passato, la FAFT – nel frattempo diventata FAFTPlus – vuole riunire chi si occupa di parità ed eliminare ogni forma di discriminazione nei confronti delle donne. Promuove e salvaguarda la parità tra donna e uomo in ogni settore della società e rappresenta gli interessi delle donne in diverse istituzioni.
Il Consultorio giuridico Donna & lavoro è un servizio promosso da FAFTPlus e offre consulenza legale a tutte le donne con problemi giuridici in ambito lavorativo.


Oggi la sfida è in ambito lavorativo...
Il primo evento di una serie di appuntamenti per festeggiare il 60esimo di FAFTPlus che ricorre quest'anno, si è tenuto lo scorso 16 maggio 2017, presso l'Hotel De La Paix a Lugano.
Un incontro organizzato dalla Federazione delle associazioni femminili ticinesi (FAFTPlus) e dalla CORSI intitolato "Lavoro 4.0: visioni e profili al femminile".
Come ha ricordato la presidente Chiara Simoneschi Cortesi nel saluto iniziale,
«nel 1957 per le pioniere che hanno fondato la federazione delle associazioni femminili, l'urgenza era di riunire chi si stava impegnando per i diritti politici delle donne e la rivendicazione era il diritto di voto; oggi la sfida è nell'ambito lavorativo, con tutti i problemi salariali, di dumping, di conciliabilità che le donne incontrano quotidianamente: lo dimostrano i dati del Consultorio giuridico "Donna e lavoro" creato dalla FAFT vent'anni fa».




Francesca Gemnetti, segretaria generale CORSI, ha invece sottolineato l'impegno di lunga data della CORSI per la presenza delle donne in RSI, sia nell'offerta radiotelevisiva, sia nei quadri aziendali. Ultimo progetto lanciato dalla CORSI in collaborazione con la RSI riguarda due borse di studio in ambito tecnico che sono messe a disposizione di studentesse italofone che frequentano una formazione in ambito tecnico. Questo progetto è stato presentato nei dettagli da Patrizia Perrotta, responsabile risorse umane RSI, che ha anche illustrato la RSI sotto la lente della diversità di genere, con l'obiettivo strategico di aumentare al 29% la presenza femminile tra i quadri entro il 2020, ma anche le opportunità di tempo parziale anche per i collaboratori uomini e il job sharing.
Da questa presentazione è emerso che le donne attive in RSI in ambito tecnico sono poche e che vi è una difficoltà a reperirle. Un dato che non sorprende se lo si incrocia con le percentuali snocciolate da Rita Beltrami, capo del servizio di orientamento scolastico e professionale del Canton Ticino, che come seconda relatrice della serata ha commentato le scelte operate dalle ragazze in ambito formativo e lavorativo. Rita Beltrami ha anche spiegato il grande lavoro del suo ufficio per scardinare gli stereotipi di genere nelle scelte professionali. Una sensibilizzazione che deve ormai essere fatta sempre più precocemente e che è dunque necessario introdurre già nella scuola primaria.
Ultimo intervento della serata quello di Monica Duca Widmer, presidente del consiglio dell'Università della Svizzera italiana e vicepresidente dell'Accademia svizzera delle scienze tecniche che ha subito messo il dito nella piaga: «Le donne possono ormai fare tutto, possono seguire le proprie aspirazioni e talenti, possono fare carriera e raggiungere il vertice, ma precipitano quando diventano madri. Rimanere in alto quando si ha figli diventa un'impresa impossibile, perché è ancora complicato conciliare famiglia e lavoro e il peso di questo onere grava tutto o quasi solo sulle spalle delle madri». La scommessa, secondo Monica Duca Widmer, sarà quella di sfruttare al meglio quello che offrono le nuove tecnologie per moderne forme di lavoro, per esempio in remoto, in condivisione, per obiettivi, senza però perdere di vista i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici e i principi etici fondamentali.
Numerose le domande e le suggestioni emerse dalle partecipanti all'evento moderato dalla giornalista di Rete Uno Isabella Visetti e molta – come si dice in questi casi – la carne al fuoco. La serata di ieri ha solo avviato una riflessione su temi che non si possono più rinviare perché ormai non riguardano più solo le donne, ma interrogano tutti e tutte sul tipo di società e di lavoro che vogliamo. Questioni che saranno messe al centro del dibattito pubblico dalle esigenze delle giovani famiglie e dei giovani uomini e padri che desiderano una ripartizione diversa dei lavoro fuori e dentro le mura domestiche.
Lugano, 17 maggio 2017
Per informazioni: Isabella Visetti, +41 (0)79 397 66 46
Per tutte le notizie puoi seguirci con facebook.









