
Dicembre è il mese ideale per lasciarsi accompagnare da storie e immagini che nutrono la mente e il cuore.
Iniziamo dal “Fiore di roccia” di Ilaria Tuti (Longanesi) Un romanzo che restituisce voce alle Portatrici, donne dimenticate dalla Storia ma protagoniste di un coraggio straordinario durante la Prima guerra mondiale. Con le gerle cariche di viveri e medicinali, affrontavano sentieri impervi e il fuoco nemico per portare aiuto ai soldati al fronte.
Che dire poi di “Piccole donne” di Louisa May Alcott (Feltrinelli), un classico intramontabile, perfetto da rileggere durante le feste di Natale. La storia delle sorelle March – Meg, Jo, Beth e Amy – continua ad appassionare generazioni con i suoi temi universali: crescita, sogni, affetti e la ricerca di un posto nel mondo.
Sul fronte del “vedere”: la Pinacoteca Züst di Rancate dedica una mostra – “Accessori di classe” – ai complementi di moda tra Ottocento e Novecento: cappelli, guanti, ventagli, parasole, borse e scarpe raccontano un secolo di eleganza e di trasformazioni sociali, in dialogo con dipinti e sculture coeve (visitabile fino al 22 febbraio 2026).
Tra i vari percorsi dell’esposizione, spicca lo spazio dedicato a Elsa Barberis, stilista luganese e autodidatta che dagli anni Trenta ha saputo creare una linea innovativa di abiti femminili, eleganti ma pratici, legati alle radici ticinesi e capaci di conquistare una clientela internazionale. Barberis incarna la figura della donna moderna, indipendente e consapevole, capace di trasformare la moda in un linguaggio di libertà e identità.
Vi segnaliamo dunque questa mostra non solo per l’affascinante viaggio tra moda e arte dell’Ottocento, ma soprattutto per l’omaggio a Elsa Barberis, pioniera di creatività e emancipazione femminile.
(Foto Freepik)